La Streccia | Soglio
1. April - 30.September 2021
Con gli occhi del forestiero
Erich Hochreuther
An einem Morgen im Mai lag in unserem Briefkasten ein seltsames Paket mit einem deutschen Absender. Darin befand sich eine CD mit einem Brief, unterzeichnet von Erich Hochreuther aus Roth. Er hatte einen Artikel über La Streccia im Kudenmagazin der Soglio-Produkte gelesen. Zusammen mit seiner Frau Christa beschloss er daraufhin, uns eine Kopie seiner Vielzahl digitalisierter Diapositive zu überlassen, das Ergebnis einer langen Folge von Ferienaufenthalten in Soglio und im Bergell, beginnend in den siebziger Jahren bis zum Anfang des neuen Jahrtausends.
Für uns war das ein sehr wertvolles Geschenk, ein historisches Zeitdokument. Personen, Landschaften und Alltagszenen festgehalten aus dem Blickwinkel eines Fremden. Eines Aussenstehenden, der mit der Zeit die Atmosphäre des Dorflebens in einem Ort wie Soglio kennen und lieben gelernt hat. Eine zerbrechliche und schweigsame Wirklichkeit, die der Beobachter geliebt und von Augenblick zu Augenblick auf seinen Filmrollen oder im Reisetagebuch festgehalten hat, so als ob sie sich von dort nicht mehr fortbewegen könnten. Und es wird nicht mehr dasselbe sein, wenn in der Gegenwart die Ecken, Gerüche, bekannten Gesichter, die sich in das Gedächtnis des Reisenden eingeprägt haben, nicht mehr da sein werden ihn zu erwarten.
Die Reisen nach Soglio werden mit der Zeit sporadischer und immer schmerzhafter. Das Dorf hat sich sehr verändert. Der einst freundliche und beruhigende Rückzugsort ist für die Familie Hochreuther fast fremd geworden. In ihrer Abwesenheit nahmen die Dinge ihren Lauf, vielleicht schneller als es ihnen lieb war. Der Geruch von Ziegenmist ist aus den Gassen verschwunden. Ihr „Opa“, Herr Filschki, der Mann mit dem langen weissen Bart ist nicht mehr da, um sie aus dem Fenster heraus zu begrüssen. Der Treppenabsatz vor der Scheune, wo einst Herr Giovanoli sass und schnitzte, ist nun leer.
Es ist das Ende einer Ära. Aber die Veränderung ist Naturgesetz und das gilt auch für Soglio. Ein Dorf, das leben will, in die Zukunft blicken, mit dem Zeitgeist gehen, wie alle anderen auch. Und es ist richtig, dass es so ist.
Es bleiben die Erinnerungen zurück, die vagen Bilder, die sich ins Gedächtnis eingeprägt haben. Sich ins Bergell zurückzuziehen, ist überflüssig geworden, wenn man sich an diesen Bildern festhalten kann, ohne enttäuscht zu werden. Und im Laufe der Zeit ist der einst Fremde zum Freund geworden, der es auf seine Weise verstanden hat, dem Dorf und seinen Bewohnern die gleichen Gefühle zurückzugeben, die sie selbst ihm einst geschenkt haben.
Auf eine Art und Weise schliesst sich der Kreis und die Dinge kehren zurück an ihren Platz.
Una mattina di maggio nella nostra buca delle lettere abbiamo trovato uno strano pacco proveniente dalla Germania. Al suo interno un CD con una lettera firmata da Erich Hochreuther di Roth che, dopo aver letto un articolo su La Streccia in un numero del Kundenmagazin di Soglio-Produkte, aveva deciso insieme alla moglie Christa di affidarci una copia delle sue numerose diapositive digitalizzate, risultato di una lunga serie di vacanze a Soglio e in Bregaglia nel corso degli anni '70 fino all'inizio del nuovo millennio.
Per noi un prezioso regalo e una testimonianza storica. Persone, paesaggi e scene quotidiane viste con gli occhi del forestiero. Forestiero che con il tempo ha imparato a conoscere e ad amare una realtà come quella del villaggio di Soglio. Una quotidianità fragile, mutevole, amata e catturata di volta in volta su un rullino e in un diario di viaggio, come se da lì non potesse più muoversi. E non sarà più lo stesso quando nel presente quegli angoli, quegli odori, quei volti familiari impressi nella mente del viaggiatore, non ci saranno più ad aspettarlo.
I ritorni si faranno via via sempre più sporadici, sempre più dolorosi. Il villaggio, da rifugio accogliente e rassicurante, per la famiglia Hochreuther è diventato troppo diverso, quasi un estraneo. In loro assenza le cose sono sempre andate avanti, forse più in fretta di quanto avrebbero voluto. L'odore di letame e di capra non si sente più tra i vicoli. Il loro "nonno", il signor Filschki, l'uomo dalla lunga barba bianca, non c'è più a salutarli dalla finestra. Il pianerottolo davanti al fienile, dove un tempo sedeva il signor Giovanoli a intagliare i suoi legni, è ormai vuoto.
È la fine di un'era. Ma il cambiamento è la legge della natura, e questo vale anche per Soglio. Un villaggio che vuole vivere, guardare al futuro, stare al passo con i tempi, come tutti gli altri, com’è giusto che sia.
Rimangono i ricordi, quelle immagini indelebili impresse nella memoria. Rifugiarsi in Bregaglia diventa ormai superfluo, quando ci si può rifugiare e aggrappare ad essi, senza rimanerne delusi.
E nel tempo il forestiero è diventato un amico, che a modo suo ha saputo restituire al villaggio e alla sua gente quelle stesse emozioni che loro gli hanno regalato.
Il cerchio in qualche modo si chiude e le cose tornano al loro posto.
(Text: Elena Giacometti, La Streccia, Soglio)