Galleria Cons Arc | Chiasso
27. Januar - 2. März 2019
Attraverso
Daria Caverzasio Hug
Sono arrivata alla pratica della fotografia quasi per caso, con poco bagaglio tecnico
ma con una esperienza storica e critica di lavoro sull’immagine accumulata nel corso dell’attività di museo. Questa esperienza è l’obiettivo attraverso cui osservo, seleziono e fisso i miei soggetti. A questo allude in parte il titolo della mostra. Ma anche al fatto che nelle fotografie scelte per l’esposizione, che sono sostanzialmente dei ritratti, il soggetto è colto attraverso schermature, grate, riflessi, rispecchiamenti e, attraverso questi filtri, guarda a sua volta lo spettatore.
La tematica del vedere è stata una costante per me fin dall’infanzia. Sono stata una bambina parecchio miope e mi sono spesso interrogata. Come vede chi vede bene? Cosa comporta non vedere? Si vede diverso attraverso gli occhiali? E più tardi. Cosa definire realtà se quello che vediamo è offuscato o parcellizzato, sbiadito, punctuato, macchiato o alterato nelle proporzioni? O all’inverso. Questi fenomeni che altri mondi aprono, che luoghi mentali sensibili sollecitano? Che esperienza ulteriore regalano?
Vedere per me è una dinamica di mediazione. Un processo sensoriale molto complesso porta la realtà esterna alla nostra consapevolezza attraverso rovesciamenti e chiasmi. Vediamo attraverso la nostra esperienza soggettiva, attraverso schemi mentali e culturali. Anche il caso ha il suo ruolo nel selezionare le nostre esperienze visive. La realtà che vediamo è sempre attraverso e non è sperimentabile in modo definitivo.
(Text: Daria Caverzasio Hug)